TUTTO IL BELLO DEL TURISMO LENTO

Di Laura Buizza

MONACO. Sempre a mille, sempre sul pezzo, spesso rischiamo di guardare senza vedere, di ascoltare senza udire, di sentire senza sentimento. Non sarebbe forse utile, a volte, rallentare? Per riscoprire meglio il piacere di prendersi del tempo, contemplare, incontrare, assaporare. Per il piacere di sentirsi vivi, semplicemente. Questo è lo stato d’animo del turismo lento, questo nuovo modo di affrontare il viaggio per un turismo più “locale” e responsabile.Chi va piano, va sano e va lontano… Prima di aspirare a viaggiare più lentamente, abbiamo iniziato provando a mangiare più lentamente. Alle origini del turismo lento troviamo infatti lo slow food, questo movimento lanciato in Italia negli anni ’80 da un gruppo di buongustai piemontesi. Un movimento che, di fronte all’invasione del “cibo spazzatura”, ha invece elogiato i meriti della biodiversità alimentare, favorendo il consumo consapevole di cibo locale di qualità. Il movimento si radicò, si sviluppò, si estese ad altri ambiti. Oggi si parla spesso di vita lenta, di cosmesi lenta, di soldi lenti, di città lenta o, più in generale, di movimento lento. In un mondo in cui tutto si muove sempre più velocemente, impariamo a resistere, a lasciare andare, a lasciar perdere…È così che, a cavallo del millennio, abbiamo assistito alla nascita dello slow Tourism (o slow travel), quest’arte di viaggiare in modo diverso. Rallentare per sentirsi meglio. Per assorbire completamente ogni ambiente. È il turismo del tempo scelto, della disconnessione, e del benessere. Un turismo consapevole, più ricco e autentico, che privilegi l’incontro, lo scambio e la condivisione. Al di là della destinazione, la priorità è data all’esperienza: sensoriale, unica, più intensa e immersiva. Inoltre, turismo lento significa meno viaggi: l’intensità del viaggio non è più proporzionale al numero di chilometri percorsi. Oggi, più che un movimento, il turismo lento è diventato una vera e propria filosofia. Un modo per dare senso ai giorni di festa e di vacanza. Turismo lento significa in definitiva scegliere un turismo vantaggioso per tutti, specialmente per quei viaggiatori che, se riuscissero a non  attenersi a tutti i costi al loro sovraccarico di impegni, si ritroverebbero con un carico minore di stress. Non inseguiamo più il tempo, impariamo a prendercelo con calma. L’opportunità diventa allora quella di arricchirsi incontrando gli abitanti, di scoprire la vita locale, le sue culture e le sue tradizioni. Gustando la cucina locale tradizionale è come cvenire a conoscenza di un’arte ancestrale… Ed è anche l’occasione per stringere legami più forti e coltivare ricordi più duraturi. Uno dei valori fondamentali del turismo lento è  quello di voler essere sostenibile e responsabile, inserendosi in un approccio profondamente ecologico, con l’ambiente che diviene così l’altro felice beneficiario di questo turismo non solo lento ma anche molto “green”. Rallentando e riducendo i viaggi, si riduce ovviamente l’impronta di carbonio, minimizzando l’impatto sulla biodiversità e sugli ecosistemi fragili. Inoltre, se esposti a pratiche ed esperienze di viaggio responsabili, i viaggiatori lenti si ritrovano ancora più consapevoli della tutela dell’ambiente. E per le terre ospitanti e i loro ospiti, ciò significa una migliore conservazione del loro patrimonio culturale e naturale: luoghi storici, prodotti locali e altre pratiche artigianali. Per quanro riguarda il Principato di Monaco, lo slow tourism è un modo per attrarre e fidelizzare una clientela sempre più eco-responsabile e infatti la maggiornaza degli hotels e ristoranti monegaschi sono impegnati nel turismo sostenibile e responsabile. Ovviamente, il viaggiatore slow darà la priorità alla mobilità dolce a piedi, senza alcun dubbio il modo migliore per scoprire Monaco, il suo patrimonio e la sua vita locale, ma anche con l’autobus ibrido o, più divertente, con il vaporetto elettrico, il tempo di una traversata tra Monaco-Ville e il Casinò. A meno che non si opti per le bici elettriche self-service MonaBike o anche per Mobee, questo innovativo servizio di car sharing basato sul principio del free-floating: “Prendo e riconsegno il mio veicolo dove voglio.» Ritroviamo questo spirito “slow” anche nel desiderio di Monaco di sviluppare un turismo fuori stagione, più tranquillo, lontano dalle folle estive. Turismo più economico per i viaggiatori che possono beneficiare di prezzi spesso più interessanti. Ma anche e soprattutto l’opportunità di scoprire il Principato sotto una luce diversa: adornata dai suoi caldi colori autunnali Principato ha sempre molto da offrire. Passeggiate pittoresche alla scoperta delle bellezze architettoniche e naturali dal centro storico o sulle alture della Rocca, vero museo a cielo aperto, fino alla leggendaria Place du Casino de Monte-Carlo, nel cuore della storia dei Grimaldi. Passeggiando tra i tanti parchi e giardini, lungo il Sentiero delle sculture Rainier III o lungo quello  degli alberi del patrimonio, si avrà una panoramica del patrimonio verde del Principato. Come pure entrare nel meraviglioso mondo del silenzio al Museo Oceanografico. Infine, fuori città, esplorare le città e i villaggi intorno a Monaco, attraversare le montagne e le valli, arrampicarsi alla conquista di villaggi arroccati, come Èze, La Turbie o Grasse; percorrere i sentieri costieri di Roquebrune-Cap-Martin o del Cap d’Antibes, magnifici e rilassanti spazi verdi, adornati dal blu del Mediterraneo. Infine, per via mare recarsi ad ammirare i tesori naturali delle isole di Lérins, passeggiare lungo i loro sentieri circondati da una natura selvaggia; od immergersi, sia con i propro mezzi sia affidandosi alle apposite agenzie, nel cuore del Santuario Pelagos, conosciuto nel mondo intero come un ecosistema di enorme valore culturale e scientifico, socio- economico ed altamente educativo.

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