INVESTIRE SALVANDO IL PIANETA SI PUÒ

di Ilio Masprone  – Editore – Cavaliere del Principato di Monaco per meriti culturali

MONTE CARLO. Nella mia qualità di media editor in  MonteCarlo, non solo sostengo i principi e i fini di Alberto II di Monaco e del suo governo circa l’energia verde: infatti, è incomprensibile come ci si possa appropriare di tutta la bellezza che Dio ha creato e trattarla in maniera indegna. In particolare, il sovrano sostiene, , attraverso la sua Fondazione creata nel 2006, “Because the Ocean” e questo fin dalla 21a Conferenza dei partecipanti all’UNFCCC, COP 21, che si è tenuta a Parigi, Francia, dal 30 novembre al 12 dicembre del 2015. In quell’occasione, Sua Altezza presentò una relazione speciale sul mare attraverso il Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici o IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), per raggiungere l’obiettivo dello sviluppo sostenibile n° 14, dedicato alle risorse oceaniche e marine, e al fine di promuovere un piano d’azione per preservare gli oceani all’interno della UNFCCC. (United Nation Framework Convention on Climate Change).
Nella stessa occasione  aderì con altre 20 nazioni alla “Missione Innovazione: accelerare la Clean Energy Revolution’ , un meeting innovativo della Conferenza COP21 mondiale sui cambiamenti climatici. A distanza di 8 anni, alla COP28 che ha avuto luogo a Dubai, Emirati Arabi, dal 30 novembre al 12 dicembre, è stato raggiunto un accordo che segna “l’inizio della fine” per i combustibili fossili. È la prima volta che un vertice delle Nazioni Unite sul clima si conclude con un appello ad affrontare la causa principale della crisi climatica e, proprio per questo motivo, la presidenza della COP28 a Dubai ha definito questo accordo “storico”. L’accordo invia un segnale forte alle industrie e agli investitori: il tempo sta per scadere per il petrolio e il gas, così come per il carbone, che è stato oggetto di una “riduzione graduale” alla COP26 di Glasgow. I grandi produttori di petrolio, come l’Arabia Saudita, hanno lottato invano per eliminare le opzioni di eliminazione graduale che comparivano nelle bozze precedenti del testo, mentre le economie emergenti hanno chiesto un adeguato sostegno finanziario per la transizione dai combustibili fossili. Insomma, pare davvero che investire nell’espansione dei combustibili fossili stia diventando molto più rischioso, e che investire “green” possa invece generare buoni profitti anno dopo anno, oltretutto rendendo il mondo un posto migliore. Tanto più che alcuni degli individui più ricchi al mondo secondo Forbes sono grandi azionisti “green”, persone che realmente vogliono ottenere il meglio proteggendo il pianeta. Investire salvando il pianeta, è dunque qualcosa di fattibile. Io personalmente sono portato a credere che, se abbiamo qualche possibilità di preservare il pianeta per le generazioni future, non dobbiamo solo agire in modo responsabile nella nostra vita quotidiana, ma dobbiamo anche deciderci ad investire in soluzioni che permettano questo nobile obiettivo, e dunque in società e tecnologie che sono in prima linea del movimento “verde”, dall’energia solare al cibo biologico. (Argomento trattato a fondo nel primo Sustainable Gastronomy Summit d Monaco lo scorso settembre) Per trarre profitto nelle energie rinnovabili o nella produzione di alimenti biologici, è necessario innnazitutto mettere da parte ogni dubbio. Infatti, mentre molti investitori sono o incompetenti o ostili all’idea di investire in energia green, la storia è piena di oppositori che hanno sbagliato in grande, soprattutto a fronte di enormi cambiamenti tecnologici. Solo dieci anni fa, era difficile credere che qualcosa di anche lontanamente associato con la sostenibilità o l’ambientalismo potesse essere redditizio. Oggi, la grande maggioranza degli studi effettuati da soggetti indipendenti tende a dimostrare che l’investimento responsabile non comporti necessariamente rinunce in termini di rendimento, soprattutto se inserito in un “paniere” articolato. Ovviamente, occorre tener conto che gli investimenti responsabili sono investimenti “pazienti” i quali, non avendo carattere speculativo corto o immediato, danno luogo a rendimenti migliori in periodi medio-lunghi. Comunque, chiari segnali inviati al mercato pronosticano come il passaggio da combustibili fossili all’energia più pulita sia già in corso – in particolare le politiche intese a limitare le emissioni di CO2. Ogni anno il mondo fa un passo avanti in quanto a capacità di energia rinnovabile rispetto al carbone, gas naturale e olio combinati. E, naturalmente, la ciliegina sulla torta è che più pulita è l’energia integrata nell’economia globale che ne fa richiesta, meno danni si finisce per fare alle acque, all’aria e al suolo. Si tratta di una mossa vincente per chi crede che si debba rispettare il pianeta, invece di distruggerlo.

Buon Anno 2024 a tutti voi.

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