ALLA RENTRÉE RIPARTIAMO DALLE RADICI
di ilio Masprone – Editore – cavaliere del Principato di Monaco per meriti culturali
MONACO. Essere previdenti significa essere pragmatici, guardare avanti per essere tempestivi, tenendo alta l’attenzione ai cambiamenti della società. Infatti, stiamo assistendo a un mutamento epocale delle pratiche e delle tecnologie, e su queste trasformazioni dobbiamo conformarci. Il 4 aprile sul website e nel numero 74 del nostro cartaceo MonteCarloTimes abbiamo evidenziato l’ incredibile potenziale dell’intelligenza artificiale, nel bene e nel male. Fin dalla più remota antichità, come qualsiasi invenzione anche l’IA risulta necessaria al progresso umano; oggi, questa innovazione rivoluzionaria ha sicuramente dei risvolti preoccupanti; e, come fin dalla più remota antichità, noi tutti ci auguriamo che la soluzione ideale finisca per risiedere nella creazione di un connubio tra etica e scienza più forte che mai. Ne è esempio pratico il nostro settore in cui, per non perdere quelli che sono i capisaldi del lavoro editoriale, come l’etica, l’accuratezza, la responsabilità e la correttezza, è necessario ripartire da una maggiore riconoscibilità sociale, da una parte, e dall’altra ridefinire gli assetti della libera professione giornalistica. Sorge infatti in me una riflessione: se un redattore umano garante dell’etica e della responsabilità di quanto espone fosse con leggerezza sostituito totalmente dall’intelligenza artificiale, questa non sarebbe in grado di spiegare le proprie decisioni o i propri ragionamenti in modo significativo. Il principale problema legato all’AI generativa, infatti, è proprio quello dell’affidabilità dei contenuti, e questo può costituire un problema in un settore come il giornalismo, in cui la responsabilità e la trasparenza sono fondamentali. Pertanto, anche se i vantaggi economici dell’utilizzo dell’IA nei ruoli editoriali possono sembrare convincenti, è necessario agire con cautela. Dai tempi di Gutenberg la stampa e la composizione tipografica hanno fatto passi da gigante, ma i contenuti sono fondamentalmente quelli che appartengono alla mente di un autore, che può essere buono, eccellente o meritevole del Pulitzer, ma comunque sempre umano, secondo me. Ci sono tanti aspetti noiosi nel lavoro di un editore come me, sempre alla ricerca di qualcosa di speciale, di “inedito” da offrire ai lettori, compiti da “sbrogliare” che per esempio io ho affidato alla nostra efficientissima webmaster, o al nostro “compositore”, che ogni volta orchestra con efficienza e fantasia allo stesso tempo la composizione tipografica di MonteCarloTimes. Un altro esempio convincente è che l’IA potrebbe aiutarci nella ricerca e nella scelta delle immagini, che tanta parte tengono nel nostro giornale. Questa può essere velocizzata e resa più semplice attraverso l’utilizzo di un sistema di intelligenza artificiale, che in automatico ci proponga un certo numero di immagini, alcune create con l’intelligenza artificiale, altre prese dalla libreria del giornale, cosicché in un secondo, se ne vedo una che mi piace, la scelgo, oppure vado avanti finché non ne trovo un’altra. Insomma, io sono convinto che l’Intelligenza Artificiale debba essere uno strumento di assistenza piuttosto che di sostituzione, migliorando l’efficienza, ma mantenendo il tocco umano essenziale nel giornalismo.