LA FONDAZIONE DELL’ INTERNATIONAL HYDROGRAPHIC BUREAU NEL PRINCIPATO
Di Susanna Giusto
MONACO-MONTECARLO. Il Principato di Monaco è profondamente coinvolto in tema di sostenibilità globale. Tra i molti importanti impegni e il sostegno anche materiale a molteplici iniziative, il piccolo stato è uno dei membri più importanti dell’IHO, acronimo di International Hydrogeographic Organisation. Con sede a Monaco, l’Organizzazione Internazionale di Idro geografia è un’organizzazione intergovernativa consultiva e tecnica che è stata istituita nel 1921 per sostenere la sicurezza della navigazione e la tutela dell’ambiente marino. Il rappresentante ufficiale di ciascun governo membro dell’IHO è normalmente un Idrografo nazionale specializzato che, insieme al suo staff tecnico, s’incontra ogni 5 anni Monaco per una conferenza idrografica internazionale. La conferenza esamina i progressi compiuti dall’Organizzazione attraverso i suoi comitati, sottocomitati e gruppi di lavoro, e decide i programmi da perseguire durante il conseguente periodo di 5 anni. Un comitato direttivo di tre idrografi di alto valore viene eletto per amministrare il lavoro dell’Organizzazione durante quel periodo di tempo. Il Comitato direttivo, insieme a un piccolo staff internazionale di esperti tecnici in idrografia e cartografia nautica, costituisce i’International Hydrographic Bureau a Monaco. L’IHB e’ incaricata di coordinare e promuovere i programmi dell’IHO e fornire consulenza e assistenza agli Stati membri e nel mondo, ove si renda necessario un intervento. La cooperazione internazionale nel campo dell’idrografia ha avuto inizio con la prima Conferenza marittima internazionale tenutosi a Washington nel 1889, seguita da altre due a San Pietroburgo, nel 1908 e 1912. Nel 1919, ventiquattro nazioni si sono incontrate a Londra per una conferenza Idrografica, durante la quale venne presa la decisione di creare un organo permanente. L’International Hydrographic Bureau risultante ha iniziato la sua attività nel 1921 con diciotto Stati membri (tra cui l’Impero britannico, allora composto dal Regno Unito e Australia). Su invito di SAS Principe Alberto I° di Monaco, che in quel tempo era uno scienziato del mare e degli oceani molto noto, la sede del Bureau è stata stabilita nel Principato di Monaco e da allora vi è rimasta, grazie al continuo e molto generoso sostegno dei successori del principe Alberto I°. Nel 1970 è entrata in vigore una convenzione intergovernativa che ha cambiato nome e status giuridico dell’IHB, creando l’Organizzazione Idrografica internazionale (IHO), con sede permanente sempre nel Principato. L’organizzazione ha attualmente l’adesione di ottantacinque Stati marittimi, con molti altri in processo di diventare membri. Il Principe Albert I è stato anche il “mandante e promulgatore” della scienza oceanografica che ha contribuito a creare. Ha fondato l’Istituto oceanografico Fondazione Alberto I di Monaco, una fondazione privata riconosciuta di pubblica utilità, nel 1906, con due edifici: l’Istituto Oceanografico di Parigi, ora rinominata Ocean House, e quello che divenne il famoso Museo Oceanografico di Monaco, che include un acquario, un museo e una biblioteca, con strutture di ricerca a Parigi. Alberto 1° possedeva quattro, sempre più imponenti yacht di ricerca, l’ Hirondelle, il Princesse Alice, il Princesse Alice II e l’ Hirondelle II. Accompagnato da alcuni dei maggiori scienziati marini di tutto il mondo, andò per mare in lungo e in largo, registrando e aggiornando numerosi studi oceanografici, mappe e carte. Nel 1896, durante un sondaggio oceanografico delle Azzorre, scoprì il Princess Alice Bank. In occasione del centenario della Fondazione dell’istituto , il Principe Alberto II di Monaco, sulle orme del suo bis-bis-nonno, ha compiuto nel 2006 una missione nell’Artico, raggiungendo il Polo Nord il 16 aprile, in modo da poter valutare gli effetti del riscaldamento globale sullo scioglimento dei ghiacci. A seguito di questa spedizione, il principe ha deciso di creare l’Albert II of Monaco Foundation, dedicata alla protezione dell’ambiente. Il 5 gennaio 2009, il principe fece parte di una seconda spedizione polare di 17 giorni in Antartide viaggiando da ovest a est.
Decisa su invito della comunità scientifica internazionale, la missione antartica del principe Alberto II del 2009 aveva tre obiettivi principali: sensibilizzare l’opinione pubblica internazionale sui pericoli del riscaldamento globale ed esortare tutti gli stati a ridurre le emissioni di gas serra; promuovere la ricerca scientifica nelle regioni polari prestando sostegno agli uomini e alle donne che vi lavorano; portare l’attenzione sull’articolo 2 del protocollo di Madrid al Trattato Antartico, che è entrato in vigore il 14 gennaio 1998, e che prevede che “l’Antartide è una riserva naturale dedicata alla pace e alla scienza”.