MCT APPOGGIA LA CANDIDATURA DI MONACO ALL’ESC
Di Matilde Mazzia
MONACO. Finita la kemesse canora torinese con il prevedibile trionfo della Kalush Orchestra ucraina con la canzone Stefania, l´Eurovision Song Contest si appresta a rilanciare la prossima edizione. Ovviamente, non si sa se l’ESC 2023 si svolgera’ a Kiev o a Mariupol, due citta’ martoriate dalla guerra Russia-Ucraina, per ora in attesa di un trattato pacificatore. Comunque vada, la localita’ che sara’ scelta dovra’ prepararsi a ospitare un evento eccezionale non solo in termini di audience, ma di partecipazione da parte di un pubblico da stadio, proveniente da tutto il mondo, persone desiderose di essere testimoni di un fatto epocale. Essere presenti tra un anno in Ucraina e’ un’occasione imperdibile per Monaco, assente dal 2006, e la cui prima importante partecipazione risale addirittura al lontano 1959.
Innanzitutto, quale sarebbe la ricaduta economica e’ la domanda da porsi all’annuncio clamoroso fatto dal settimanale L’Observateur de Monaco, secondo il quale nel bilancio di previsione 2022 sarebbe indicata una cifra pari a ben 100.000 euro alla voce “Avviare la candidatura del Principato per l’Eurovision 2023”. Sicuramente, la partecipazione a questo celebre evento internazionale darebbe nuovo impulso all´economia turistica di Monte-Carlo, negli ultimi due anni gia’ sofferente a causa del Covid e dalla perdita in massa dell’affezionata clientela russa. Da quí l´esigenza del Principato di trovare nuove formule per iniziative atte ad incrementare le presenze turistiche di questo lembo di terra privilegiata. “Oggi servirebbero una casa discografica e uno sponsor“, aveva confidato qualche anno fa a Monaco Hebdo Philippe Boscagli, capodelegazione delle ultime tre apparizioni. Dopo la pandemia, l’Eurovision Song Contest é ritornato prepotentemente alla ribalta della musica internazionale, viene trasmesso anche al di fuori dell’Europa in paesi non in concorso e dal 2000 ovviamente anche in streaming. L’Eurovision Song Contest è uno dei programmi televisivi più longevi al mondo. Fra gli artisti, la cui carriera internazionale è stata lanciata e promossa nel globo grazie alla partecipazione all’evento, troviamo Domenico Modugno, che arrivò terzo con il brano “Nel blu dipinto di blu” nel 1958, gli ABBA, che vinsero il concorso per la Svezia nel 1974 con “Waterloo”, Céline Dion, che vinse per la Svizzera nel 1988 con “Ne partez pas sans moi”, e lo spagnolo Julio Iglesias, che al quarto posto con “Gwendolyne” nel 1970 era all’inizio della sua carriera di cantante di grandi vendite, con oltre 300 milioni di dischi. Sapendo che l’ Eurovision Song Contest e’ uno dei più seguiti eventi non sportivi in tutto il mondo, con dati di ascolto che oscillano tra 100 milioni e 600 milioni a livello internazionale, si comprende perche’ lo sponsor potrebbe essere nientemeno che il Principato stesso, sempre all’avanguardia con eventi musicali internazionali come Le Printemps des Arts, il Monte-Carlo Jazz Festival, la programmazione estiva nella Salle des Étoiles dello Sporting Club, i concerti estivi notturni nella Corte del Palazzo del Principe e molto altro. Non è un dato secondario, perchè va ricordato che l’emittente monegasca TMC -TeleMontecarlo è completamente di proprietà privata. Anche senza possedere una sua emittente, nel 2023 Monaco potrebbe gareggiare all’Eurovision perché TMC è tuttora iscritta all’ European Broadcasting Union, o EBU, e puó gareggiare perché è parte del consorzio eurovisivo in un gruppo diverso da quello della casa madre, ovvero Groupement de Radiodiffusion Monégasque, che comprende anche Radio Montécarlo o RMC. La EBU non e’ internamente collegata all’Unione Europea, ma e’ un’alleanza di organizzazioni di media di servizio pubblico, i cui paesi si trovano all’interno dell’Area europea di radiodiffusione (EBA) o che sono membri del Consiglio d’Europa. L’EBU possiede e gestisce le reti di telecomunicazioni Eurovision ed Euroradio in cui le principali trasmissioni televisive e radiofoniche, rispettivamente, sono distribuite in diretta ai suoi membri. Gestisce anche il quotidiano Eurovision news exchange (EVN) in cui i membri condividono filmati delle ultime notizie. In collaborazione con i suoi membri l’EBU produce programmi e organizza eventi a cui i suoi membri possono partecipare, come l’Eurovision Song Contest, la sua produzione più nota.
TMC nacque inizialmente come costola in lingua italiana di Télé Monte Carlo, la televisione nazionale del Principato di Monaco, che invece trasmetteva e trasmette tutt’oggi in lingua francese. Entro’ a far parte dell’EBU quando era completamente di proprietà statale monegasca e vi è rimasta nel corso dei vari passaggi di proprietà, prima parziali poi totali. Ciò è stato possibile all’emittente in quanto mantiene una parte di programmazione di servizio, continuando ad informare sull’attività dello Stato e trasmettendo in diretta gli avvenimenti della famiglia regnante. Dal 2016 è di proprietà del colosso francese Bouygues, che possiede anche TF1, un tempo la più grande tv pubblica francese ed oggi diventata la più grande e ricca tv privata, anch’essa parte della EBU in quanto trasmette gli eventi pubblici francesi. Nel 2016 il gruppo ha infatti acquistato anche il 20% che era ancora di proprietà del Principato. Comunque, pare ormai certo che Il Principato accoglierà una nuova emittente a partire da settembre 2022, Monte-Carlo Riviera TV, il primo centro pubblico audiovisivo a svolgersi a Monaco dopo vent’anni. La nuova emittente proporrà notizie, reportage e documentari, talk show, ma anche programmi legati a temi cari al cuore del Principe Alberto, come l’ambiente, la cultura, lo sport, il mare o il digitale. Monte-Carlo Riviera TV sarà integrata nel gruppo TV5 Monde. Il canale internazionale di lingua francese trasmetterà quindi le notizie dalla Rocca una volta al giorno e potrà anche trasmettere alcuni dei programmi prodotti a Monaco. In cambio, il canale monegasco contribuirà con 4.128 milioni di euro all’anno al budget di TV5 Monde, unendosi così a Canada, Francia, Quebec, Svizzera e Vallonia come stakeholder nella capitale del canale. La creazione di questo canale pubblico potrebbe essere un ulteriore indizio a favore di un ritorno monegasco all’Eurovision 2023. Ovviamente, Monte-Carlo Riviera dovrà diventare membro dell’EBU, e per questo avrà tempo fino a dicembre 2022. In quanto alla sua storia, la partecipazione eurovisiva di Monaco va divisa in due fasi. La prima va dal 1959 al 1979 ed è stata ricca di stelle e successi. Monaco ha diverse volte raggiunto la Top 10 e il podio: nel 1960 François Deguelt giunse terzo con il brano “Ce soir-là” , e nuovamente François Deguelt con “Dis rien” fu secondo a Eurovision Song Contest 1963. Un’altro terzo posto lo guadagno’ Romuald nel 1964 con la canzone “Où sont-elles passées”, e lo stesso fece Mary Christy con “Toi, la musique et moi“ nel 1976. Addirittura, il Principato di Monaco vinse a Dublino nel 1971 raccogliendo 128 punti con il brano di Séverine “Un banc, un arbre, une rue”.
Complice la disponibilità economica importante, in quegli anni TMC ingaggio’ nomi di spessore della chanson francese, su tutti nel 1963 Françoise Hardy, che l’anno prima aveva venduto oltre 2,5 milioni di copie con un solo singolo, e che giunse inspiegabilmente solo quinta col brano “L’amour s’en va”. E Michèle Torr, 20 milioni di dischi venduti in Francia quando nel 1977 – undici anni dopo la prima partecipazione per il Lussemburgo – che chiuse soltanto quarta con “Une petite française”. In una così lunga parata di big, fra i quali autori come Serge Gainsbourg e Henri Salvador, al termine di un ventennio di partecipazioni che avevano visto persino la Principessa Grace componente della giuria nazionale, nel 1980 Monaco usci’ di scena. La fase 1 del principato all’Eurovision Song Contest finiva conl’inizio di una crisi profonda, anche dovuta ai continui e repentini passaggi di proprietà. La sua fase 2 e’ avvenuta dopo 25 anni con la partecipazione all’Eurovision 2004, dove la rappresentante Maryon è stata eliminata in semifinale con il brano “Notre planète”. Nell’edizione di Kiev la cantante Lise Darly non ha migliorato i risultati del principato, classificandosi al 24° posto con la ballata “Tout de moi”. L’ultima vide purtroppo la disastrosa prova vocale di Séverine Ferrer, starlette di TMC e delle tv private, originaria dell’isola di Réunion e per l’occasione prestata alla musica. Infatti, nonostante che la lingua tahitiana utilizzata per la prima ed unica volta nella storia eurovisiva abbia costituito un enorme “spot” mediatico per i territori francesi d’oltremare, il brano “La Coco-Dance” frano’ sul fondo della classifica in semifinale, convincendo TMC a “spingere” sul “voto politico”e al ritiro come motivazione principale. Nel 2007, l’emittente monegasca TMC ha trasmesso il concorso, decidendo infine di non tornare a partecipare, dopo vari colloqui con l’EBU circa nuovi metodi di voto. Nel 2011, l’ex capo della delegazione monegasco Philippe Boscagli ha accusato alcuni paesi di voto “geopolitico”: “Il voto geopolitico esiste ancora. La vicinanza e le frontiere comuni facilitano lo scambio di punti. Dobbiamo distinguere tre blocchi: i paesi dell’est, i paesi nordici e quelli della vecchia Europa. Ci siamo lamentati di tali pratiche all’EBU con altri piccoli paesi come Andorra. Oggi è più difficile perché sono stati introdotti altri metodi di voto e gli SMS”. Su un possibile ritorno di Monaco dice: “Altri paesi possono rivolgersi a una casa discografica per la produzione e la scelta di un rappresentante ed hanno un’emittente che paga per il viaggio della delegazione. Nulla è mai definitivo, ma le condizioni devono essere soddisfacenti al massimo grado.” La partecipazione di Monaco dipende quindi da una questione discografica e di “accordi” con la Francia? Il 9 Giugno 2016 l’emittente francese TF1 ha acquistato la quota del Principato di Monaco, divenendo l’unico proprietario di TMC, che potrebbe anche giocare in casa, puntando per la prima volta su una cantante monegasca, la giovane e promettente Olivia Dorato.
Una curiosità: Monaco è l’unico, fra i Paesi che hanno partecipato all’Eurovision per almeno una volta, a non aver finora mai schierato in concorso nemmeno un cantante monegasco. La totalità dei partecipanti sotto il bicolore della sua bandiera sono infatti francesi, eccetto Tereza Kesovija, una jugoslava molto popolare in Francia quando fu scelta dalla principessa Grace di Monaco in persona nel 1966. L’anno seguente, Minouche Barelli fu una partecipante solo “quasi” monegasca, in quanto divenne cittadina di Monaco solo qualche anno dopo insieme al padre, celebre direttore d’orchestra. Monaco è l’unico paese ad aver selezionato internamente tutti i partecipanti, proponendo inoltre solo e sempre brani in lingua francese. Comunque, il Regolamento dell’ESC recita che i partecipanti non devono obbligatoriamente avere vincoli di nazionalità (ad esempio il Principato di Monaco vinse a Dublino nel 1971 raccogliendo 128 punti con il brano della cantante francese Séverine “Un banc, un arbre, une rue“, e nel 1988 la Svizzera vinse con la canzone “Ne partez pas sans moi” della cantante canadese Céline Dion) e i brani non hanno restrizioni per quanto riguarda la lingua. La selezione dei partecipanti all’Eurovision Song Contest spetta alle emittenti televisive competenti dei singoli stati, che decidono la modalità di selezione: le più comuni sono la scelta interna (cantante e/o brano vengono scelti dall’emittente stessa) oppure l’organizzazione di un conncorso/festival, (mediante il quale il pubblico e/o una giuria scelgono un vincitore che viene invitato a partecipare all’Eurovision), o un misto. Nel caso del Principato, cui il know-how in fatto di eventi di certo non manca, la seconda soluzione relativa a un Festival o a un concorso sarebbe la piu’ auspicabile: in quanto alla nazionalita’ degli artisti, la vocazione internazionale tipica di Monaco apre un mondo di possibilita’ alle varie comunita’ straniere, dall’italiana all’inglese, dalla francese alla tedesca, e se tra loro vincesse la pace, perche’ no russa ed ucraina! Tutta l’operazione, che andrebbe a beneficio del piccolo Stato e dell´immagine che ne potrebbe derivare, necessita degli adeguati finanziamenti pubblici e privati, della collaborazione delle forze turistiche ed economiche locali, e specialmente di un organismo organizzativo ottimale. Monte-Carlo dovrá necessariamente puntare in alto, soprattutto per la qualitá artistica del brano scelto a partecipare all’ESC, che dovrá essere di altissimo livello musicale; questo per evitare il rischio dell’esclusione dall’ultima finale 2022 di due piccoli Stati come Malta o San Marino. Risulta pertanto indispensabile creare al piu’ presto una valida task force monegasca, costituita da almeno cinque validi elementi internazionali, esperti di musica e di organizzazione di eventi, che sappiano proporre e disporre un Regolamento di partecipazione al Festival/Concorso e quindi iniziare a dare prova organizzativa.
Oggi, a nome dell´editore Ilio Masprone e di tutta la squadra da lui diretta, MonteCarloTimes offre la propria piena disponibilita’ a contribuire alla realizzazione del progetto per l’eventuale parte italiana, chiede ovviamente l’appoggio dell´Ambasciata Italiana a Monaco e un incontro con le forze istituzionali del Governo del Principe incaricate della candidatura di Monaco all’ESC 2023.