Di Ilio Masprone – Editore – Cavaliere del Principato di Monaco per meriti culturali
MONACO. Questo mio editoriale monitora i passaggi che mi hanno portato, quasi venti anni fa e primo in assoluto ad averne avuto il “coraggio”, a fondare una “voce” italiana e libera, pubblicando un giornale che chiamai “Il Foglio Italiano” di Monte-Carlo. Dopo sedici anni caratterizzati da un formidabile crescendo, da poche pagine a lussuoso magazine, decisi di affiancargli un altro giornale, il Monaco Journal, il cui titolo, dopo alcune edizioni, fu sostituito da quello dell’attuale tabloid sempre più al passo con i tempi, che ho infatti intitolato MonteCarloTimes. Il tutto, debitamente immagazzinato in Dropbox. Dropbox è, letteralmente, “una scatola dove non si perde una goccia” di quel che l’utente scrive. Consiste in un “software il quale ha un sistema operativo “multipiattaforma”, il quale possiede una sua sorta di “linguaggio informatico”… del cui funzionamento, lo confesso, io sono completamente all’oscuro. Ciò che riconosco a questo freddo gioiello tecnologico californiano, è che possiede un lato assolutamente magico: “quella scatola” è infatti per me un deposito di vicende meravigliose, di persone indimenticabili, e anche di mie personali nostalgie. Vi faccio un piccolo esempio tratto dai 12 articoli di un numero primaverile dell’allora Monaco Journal 2012, alcuni dei quali mi riprometto di ripubblicare nel numero 86 di maggio-giugno di MonteCarloTimes. Innanzitutto, ebbi l’onore di avere una firma prestigiosa come quella della compianta Lea Pericoli, per il suo articolo dal titolo “A Monaco la Coppa Davis Francia- USA”. E ancora, la nostra Ely Galleani ebbe l’occasione di intervistare l’indimenticabile Ambasciatrice del tennis italiano a proposito dei suoi tre libri, “C’era una volta il Tennis”che ottenne il Premio Gianni Brera, “Maldafrica” che ebbe il Premio Letterario CONI e il secondo Premio Bancarella Sport e infine “L’Angelo Capovolto”, edito dalla ERI e distribuito da Mondadori. In quanto a Christophe Fagniez, l’allora “Directeur Général Délégué” della Federazione Francese di tennis ci raccontò di come la scelta di Monaco fu frutto di una attenta valutazione da parte della Federazione stessa, che volle questa cornice non solo per la bellezza dell’impianto e per la professionalità di tutta l’equipe del Monte-Carlo Country Club, ma anche per la capacità ricettiva del Principato, per le infrastrutture e per l’accoglienza che Monaco sa sempre riservare ai suoi ospiti. Guardando il mare, guardando questo “anfiteatro naturale” del tennis mondiale, Fagniez ci disse: “…come si fa a non restare incantati da questo spettacolo?” Ovviamente, non fu “ solo tennis”: per esempio, di quel numero penso che l’amico Conte Niccolò Caissotti Di Chiusano condividerà con me, che ne ero coordinatore, l’allora 12a Edizione del “Foglio d’Oro” – Premio alla Professionalità Italiana nel mondo – , il tutto grazie al Conte in quanto Presidente, al Monaco Journal e al FestivalNews/Daily – Quotidiano del Festival della Canzone Italiana. La lista dei premiandi si era ridotta a quattro grandi personaggi quali Antonio Caprarica, Ugo Nespolo e Arisa, oltre alla compianta Baronessa Mariuccia Zerilli-Marimò, Mariuccia per gli amici, il personaggio italiano più importante della Grande Mela, la filantropa mecenate della cultura italiana. Cari lettori, in alcuni dei prossimi editoriali vi chiederò di rivivere con me altri episodi di questo mio percorso – My Road to Monaco – ricco di volti, fatti e vicende indimenticabili. Buona Primavera e grazie a tutti voi per il vostro prezioso e continuo sostegno. Di Ilio Masprone – Editore – Cavaliere del Principato di Monaco per meriti culturali