MONTE-CARLO SEMPRE ALL’AVANGUARDIA
Di Romano Lupi
MONACO. Mentre il mondo intero, all’alba del nuovo anno 2025, discute ed arranca sul problema della transizione ecologica, pochi sanno che la nuova normativa energetica del Principato, entrata in vigore il 1° gennaio 2019, vieta l’utilizzo di gasolio per la produzione di calore e di acqua calda sanitaria già a partire dal 1° gennaio 2022. Per sostenere la transizione energetica degli edifici che ancora funzionano a gasolio, il Governo del Principe decise di installare due circuiti talassotermici nei quartieri di Condamine e Larvotto. Questi hanno consentito di dotare gli edifici interessati di pompe di calore che produrranno, con consumi elettrici particolarmente bassi, aria condizionata, acqua calda sanitaria e calore. Invece di avere una pompa di calore ad acqua di mare per edificio, queste pompe si collegano a una rete idrica che circola in tubi che riforniscono diversi edifici, a volte più lontani dalla costa. Ciò consente di ottimizzare l’efficienza di questa tecnologia, ridurre i costi e fornire questa energia a un numero maggiore di edifici. Si tratta di un’alternativa particolarmente vantaggiosa per gli edifici attualmente riscaldati a gasolio o climatizzati, con significative riduzioni delle emissioni di gas serra pari a circa l’80%. Se si decidesse di riscaldare questi edifici con gas naturale anziché con olio combustibile, la riduzione delle emissioni di gas serra sarebbe solo del 25%. Nel percorso verso la transizione energetica, i circuiti talassotermici rappresentano pertanto una tappa importante. La tecnologia delle pompe di calore cattura le calorie naturalmente presenti nell’ambiente (in particolare l’acqua di mare) e le utilizza per riscaldare o raffreddare gli edifici e/o produrre acqua calda sanitaria. Questa energia rinnovabile ad alto potenziale è ampiamente utilizzata a Monaco. Infatti, mentre la temperatura dell’aria varia notevolmente a seconda della stagione, il mare beneficia di temperature relativamente stabili in profondità durante tutto l’anno. Utilizzando la tecnologia delle pompe di calore, è possibile ricavare calore o freddo dall’acqua di mare per riscaldare o raffreddare edifici o riscaldare piscine. Gli edifici che beneficiano di questa energia devono consumare elettricità per far funzionare le pompe di calore, le quali recuperano da 3 a 4 volte più energia di quanta ne consumino. Monaco è stato uno dei primi paesi a sviluppare questo tipo di energia sul suo litorale. Questa competenza monegasca in materia di pompe di calore risale agli anni ’60: il Principato installò la sua prima pompa di calore ad acqua di mare nel 1963 presso lo Stadio Nautico Rainier III per riscaldare l’acqua della piscina. È uno dei primi paesi a sviluppare questo tipo di energia rinnovabile lungo le sue coste. Nel 2015, il progetto Optima-PAC ha verificato che la tecnologia delle pompe di calore non ha effetti nocivi sull’ambiente marino e che le sue prestazioni possono essere ulteriormente ottimizzate in futuro. Oggi sono più di 80 le pompe di calore ad acqua di mare installate in tutto il Principato di Monaco. Tra i più emblematici: quelli del Grimaldi Forum, del Museo Oceanografico, dell’Auditorium Rainier III e degli stabilimenti SBM. In particolare, è dal 1980 che il Principato, attraverso la Monte-Carlo Société des Bains de Mer si distingue per il suo impegno a favore dello sviluppo sostenibile, in un campo pioneristico quale l’integrazione di pompe di calore nella sua infrastruttura. Coniugando lusso e responsabilità ambientale, si tratta di una transizione ecologica nel cuore del Resort, con risultati in linea con gli impegni ambientali di Monaco. Infatti, le pompe di calore recuperano energia dall’ambiente esterno, sia dal suolo, dall’aria o anche dall’acqua. Una soluzione più rispettosa dell’ambiente rispetto alle vecchie caldaie alimentate a combustibili fossili, questa tecnologia che non utilizza direttamente petrolio, gas o altri combustibili fossili viene ora proposta per ridurre l’impatto sull’ambiente. Già nel 1980 venne installata la prima pompa di calore ad acqua di mare nell’edificio delle Terrasses, seguita nel 1982 dal Monte-Carlo Beach e nel 1988 dal Casinò di Monte-Carlo. Nel corso degli anni, tutti gli edifici della Place du Casino sono stati collegati tra loro e la gestione di queste strutture è stata ottimizzata. Nell’ambito di questa mobilitazione, l’Hotel Hermitage Monte-Carlo ha sostituito nel 2009 le sue caldaie a combustibile e pompe di calore di prima generazione con un sistema che garantisce tutto il suo fabbisogno di riscaldamento, acqua calda sanitaria e climatizzazione. Lavorare completamente in linea con il protocollo di Kyoto, per ridurre le emissioni di gas serra. Questo movimento globale si è progressivamente esteso al Monte-Carlo Bay Hotel & Resort, allo Sporting d’Hiver e al Monte-Carlo Beach, che è stato dotato di una pompa di calore ultraefficiente che permette di riscaldare l’hotel e la piscina, e di fornire aria condizionata in estate. Grazie al suo impegno precoce nel turismo sostenibile e alle sue azioni nel tempo, il Resort, che prima necessitava di 1.000.000 di litri di olio combustibile all’anno, ora non ne consuma più per il riscaldamento. Grazie ai programmi di sostituzione delle caldaie di prima generazione, queste produzioni di termorefrigerazione coprono oggi l’intero fabbisogno di riscaldamento, condizionamento e produzione di acqua calda sanitaria degli stabilimenti del gruppo.